Manuale di lingua e mitologia urbana

Storia dell'orso

di Loris R. da Verona
Pubblicato il
Storia con la “s” minuscola, poco convincente ma raccontata con un giro di parole tale da stordire l’ascoltatore ed impossibilitarlo a pensare. Una storia dell’orso advanced prevede l’apertura di continue parentesi narrative, l’introduzione di centinaia di nuovi personaggi, raffiche di colpi di scena e ha la tenendenza a non finire mai. La storia dell’orso si racconta di solito a fini AUTOapologetici, per portare evidenti prove della propria incolpevolzza in una certa situazione, ad esempio, oppure a scopo d’intrattenimento.  Quando si esce per la prima volta con una ragazza e non si vuole farla annoiare, bisogna raccontarle la storia dell’orso, intrattenerla. Il nome di questa storia viene da una particolare prova di retorica molto in auge nella Wuerstelland medievale, e di cui vi è testimonianza nelle fiabe dei fratelli Grimm.  Per ottenere il titolo di magister di retorica, vuole la leggenda, presso l’università di Mainz, il candidato doveva prodursi nell’ultima e più difficile prova: convincere con argomenti sufficientemente plausibili un orso della Foresta Nera a ballare il tip-tap. Non erano molti coloro che riuscivano a diventare magister di retorica, presso l’università di Mainz.
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