Manuale di lingua e mitologia urbana

Indie

di Dietnam da The Canedians
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Anni fa, forse, indicava la filosofia di case discografiche indipendenti, staccate da passaggi radiofonici commerciali, MTV e quelle cose lì. Invece oggi, se sei indie, è perché sei su MTV e fai quelle canzonette lì. Tant’è che le majour si buttano a pesce su ‘sti gruppettini indie, come erano Franz Ferdinand o Strokes. Una moda degli ultimi anni. Quello che è indie, adesso va di moda. Si dice indie per le sigle di quelle cazzo di serie americane tipo O.C. Qualsiasi telefilm americano deve avere i gruppetti fighi che suonano; già Beverly Hills aveva cominciato facendo suonare i Cardigans o i Flaming Lips, che avevano suonato al Peach Pit by Night, o anche Cristina Aguilera che non è indie, ma aveva suonato in tempi non sospetti. Per quanto riguarda noi, usiamo la parola indie solo perché fa figo.

[fonte: intervista a Dietnam, San Martino Summer Festival, 2006]

| Voti: 58
di Elisormes da Treviso
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Quel reparto della FNAC dove non sai mai che musica ci mettono. È indie ed è la musica che ascolti; solo che quando ti chiedono che musica ascolti, non puoi rispondere “indie”, altrimenti la gente non capisce.
| Voti: 56
di BOB MEANZA, KUNFUFUNK da Verona
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C’era una volta il mito della major, per cui un gruppo, iniziato a lavorare, poteva essere colto come un fiore dal produttore, cioè un personaggio legato all’etichetta, che ci investiva soldi, faceva fare il singolo, muoveva… e questi erano i modi, non so, dei vari San Remo, dei vari solisti che saltavano fuori così. Adesso la scena in cui uno inizia concretamente a lavorare viene chiamata indie, cioè indipendent, cioè da una parte ci sono le major internazionali, che sono le quattro grandi etichette, Sony, Warner, Universal, Emi, che magari una volta erano venti, ma adesso si sono fuse in quattro-cinque. Ovviamente oggi come allora, ‘sti grossi marchi determinano i grandi gruppi radiofonici, cioè quello che viene sparato per radio. E poi c'è lo sterminato panorama delle indie, che sono le indipendent labels, piccole e tantissime, anche se quelle grosse alcune arrivano a gestire grandi gruppi, tra queste c’è la Mescal, che è slegata dal circuito, però produce Subsonica, Afterhours etc. Quindi adesso funziona la indie è il tuo primo approdo, però non ci sono i soldi delle major, non c’è più il discorso di produttore che ti porta in studio e ti fa fare il disco, che un tempo voleva anche dire che ti sceglie i musicisti.

| Voti: 49
di Devoto Oli da Pavia
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Indie: abbreviazione di indiependent.
| Voti: 0

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